SMANTELLAMENTO DEGLI OSPEDALI DI VALLE E ANCHE DEI DIRITTI POPOLARI?

Interpellanza parlamentare di Franco Celio

Il Foglio Ufficiale ha confermato settimana scorsa la riuscita dell’iniziativa popolare “Per cure mediche e ospedaliere di prossimità”, che ha raccolto ben 14’136 firme valide, ossia pù del doppio di quelle necessarie.

Nel frattempo sembra tuttavia che all’ospedale di Faido, il caposervizio di riabilitazione e di medicina fisica, che dirige tuttora il Servizio di riabilitazione, essendo prossimo al pensionamento non verrebbe sostituito. La sua funzione sverrebbe pertanto soppressa e trasferita alla clinica di Novaggio. Il nuovo responsabile delle due sedi non assicurerebbe quindi più picchetti di medicina a Faido.

Sembra inoltre che anche il tasso di attività dei medici attualmente presenti all’ospedale di Faido sia destinato a ridursi, entro breve, al 50%.

Con la presente interpellanza, chiedo perciò al Consiglio di Stato:

  1. Può confermare, o smentire, le indiscrezioni sopra riportate?
  2. Corrisponde al vero che è prevista una riduzione del pensum lavorativo a livello dei quadri superiori attivi in medicina interna presso l’Ospedale Distrettuale?
  3. È giustificata l’impressione che il DSS, d’intesa con l’EOC (o viceversa) intendono smantellare, anche i diritti popolari, affinché l’iniziativa citata in        apertura giunga al voto ormai, almeno in parte, priva di oggetto?

 

Franco Celio

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OSPEDALI DI VALLE: davvero c’è già tutto ?

L’opinione di Sebastiano Martinoli*

L’iniziativa popolare per cure mediche e ospedaliere di prossimità è stata plebiscitata con 14000 firme dai ticinesi. Il consigliere di stato e capo del DSS ha commentato dicendo che essa chiedeva qualcosa che in sostanza già era contenuto nella pianificazione accettata il 15 dicembre dal Gran Consiglio. Davvero?  E come la mettiamo con il tentativo di togliere la geriatria ad Acquarossa ? E che risposta dare alla mozione di Franco Celio, De Rosa e altri che chiedevano con giusto senso di opportunità gestionale che a Faido si affiancassero ai  letti acuti anche dei letti acuti di minor intensità, che non sono stati concessi ?
Il  presidente dell’EOC nella presentazione dei  risultati  del 2016 manda dei fiori alla cooperazione pubblico-privato che presto   dovrebbe essere facilitata da una versione light  dei corrispondenti articoli della LEOC. Con astuzia esemplifica con l’altrimenti impossibilitata cooperazione con la Fondazione Casa Anziani di Acquarossa per costruire il nuovo ospedale. Davvero ? Da quando in qua  è necessaria una legge di cooperazione tra pubblico e privato per accettare l’offerta gratuita della messa a disposizione di un terreno  da parte della Fondazione per costruirvi  un ospedale ?  Soprattutto sapendo che già adesso Casa per Anziani e Ospedale di Acquarossa hanno in comune non pochi servizi  (cucina, lavanderia ecc).  A me sembra che Sanvido sventoli qualcosa che si colora di ricatto: state bravi bleniesi, altrimenti non vi costruisco l’ospedale nuovo. Non posso dimenticare il progetto di pianificazione presentato nell’aprile 2014  dal DSS in combutta con l’EOC. Esso non aveva nemmeno permesso agli ospedali periferici di Faido, Acquarossa e Castelrotto di presentare la loro candidatura per ricevere mandati nell’ambito della pianificazione ospedaliera, poi modificata dal Gran Consiglio. Si trattava di un progetto che voleva eliminare i sevizi di pronto soccorso e  la possibilità di ospedalizzazioni acute nei tre ospedali. Agli ospedali periferici fu messa la museruola!  Forse mi sbaglio ma mi sembra che l’iniziativa riuscita ha toccato un nervo scoperto al binomio DSS-EOC e temo che entrambi si agiteranno per annientarne le rivendicazioni moderne ,  sensate e consone con la volontà di potenziare la medicina di base e di prossimità  espressa dal popolo svizzero nel 2014.

*Chirurgo

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Corriere del Ticino, 01.06.2017 – Pg. 37

PER CURE MEDICHE E OSPEDALIERE DI PROSSIMITÀ

Il Circolo medico Tre Valli, invita a sottoscrivere l’iniziativa per cure mediche ed ospedaliere di prossimità

di Moreno Guidicelli*

Il 1.4.2017 è stata lanciata la raccolta delle firme per l’iniziativa per cure mediche ed ospedaliere di prossimità. Si tratta di un’iniziativa legislativa generica che in sostanza vuole vincolare nella legge la presenza negli ospedali di zona di un Pronto Soccorso (di tipo B, cioè che non richiede la presenza di un servizio di chirurgia nè di cure intense), aperto 24h/24 e 7/7 giorni, nonchè di cure stazionarie acute (per la medicina interna e per la geriatria) con conseguente adeguata presenza di personale medico-sanitario. L’iniziativa si riallaccia all’articolo 117a della Costituzione federale per la promozione della medicina di base e di famiglia, plebiscitato il 18.5.2014 sia a livello ticinese che svizzero, articolo che finora non ha avuto nessun riscontro pratico in Ticino.

A scanso di equivoci, è importante sottolineare che l’iniziativa non vuole riportare la chirurgia negli Ospedali di Faido o di Acquarossa, nè tantomeno è contraria ad un Ospedale Cantonale universitario dove mettere sotto un unico tetto la medicina e la chirurgia di punta, che rappresentano tuttavia ca.il 10% della casistica. E’ infatti provato che in caso di patologie rare la concentrazione apporta un beneficio sia a livello di prognosi (maggiore expertise dei medici) sia a livello economico. D’altro lato, va pure sottolineato che un ospedale altamente specialistico non dovrebbe occuparsi di patologie “di routine” perchè ciò rappresenterebbe un uso poco appropriato di tempo e di risorse (Prof. Hoppeler, Bollettino dei medici svizzeri 2014; 95:39).

È importante ribadire che gli ospedali di zona offrono un servizio indispensabile e complementare ai medici attivi sul territorio delle Tre Valli, dove si calcola una densità di 1 medico per 720 abitanti, mentre a livello ticinese si ha un rapporto di 1:250. Inoltre, mediante l’iniziativa si vogliono garantire posti di formazione per medici di base, in un periodo dove c’è carenza di professionisti e dove manca il fisiologico ricambio generazionale della classe medica. Tale compito formativo rappresenta pure un’opportunità di “agganciare” i medici in formazione sul nostro territorio.

Negli ospedali di zona si pratica una medicina di ottimo livello pur avendo a disposizione meno mezzi diagnostici rispetto ad un ospedale regionale. Nella medicina si parla sempre più di “choosing wisely” cioè di scegliere in modo ponderato le opzioni diagnostiche che comportino delle conseguenze terapeutiche con un beneficio reale al paziente. Gli ospedali di Acquarossa e di Faido, a giusta ragione,  possono ritenersi dei pionieri in questo ambito che permette di ridurre la spesa sanitaria, fatto che si riflette in un risparmio di ca. 1/3 sui costi di degenza, pur mantenendo una medicina di qualità.

Inoltre va tenuta presente l’importante funzione di “triage” dei pazienti che necessitano effettivamente di un trasferimento all’Ospedale regionale di riferimento, permettendo di non sovraccaricare ulteriormente i servizi del nosocomio maggiore.

Questi sono alcuni degli argomenti per i quali vi invitiamo, pure come Circolo medico Tre Valli, a sottoscrivere l’iniziativa per cure mediche ed ospedaliere di prossimità, il cui testo è scaricabile alla pagina ospedalidivalle/form.

* Presidente del Circolo medico Tre Valli.

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  • Apparso sul Corriere del Ticino di mercoledì 10 maggio 2013.

Iniziativa per cure mediche e ospedaliere di prossimità

Si parte con la nostra
Iniziativa per cure mediche e ospedaliere di prossimità

– per i nostri ospedali di valle
– per una medicina di base equa, accessibile a tutti e ovunque
– per medici di famiglia vicini ai bisogni della popolazione

La raccolta firme inizia sabato 1 aprile 2017

Abbiamo tempo due mesi per raccogliere 7’000 firme.

INVITO
a tutti gli amici e simpatizzanti, a chi vorrà dare una mano per la riuscita dell’iniziativa,ci troviamo

Lunedì 3 aprile 2017 alle ore 20.00
presso la Bibliomedia di Biasca (Via Lepori 9)

Discuteremo su come raggiungere l’obbiettivo delle 7’000 firme, su come organizzarci, su come raccogliere un po’ di fondi per la nostra azione.

Trovate il testo dell’iniziativa e i nomi dei promotori sulla pagina “Iniziativa popolare legislativa per cure mediche e ospedaliere di prossimità“.
Il formulario per la raccolta firma scaricabile sarà messo in linea il 1.o di aprile.

Associazione per gli ospedali di valle

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Due avvenimenti importanti per i nostri ospedali

    Nell’articolo “Associazione per gli ospedali di valle”, apparso nel numero di marzo della nostra Voce di Blenio, promettevamo di riferire maggiori dettagli nella pubblicazione successiva.

Una quarantina di persone si sono radunate lo scorso 8 marzo, alla Bibliomedia di Biasca, per costituire l’Associazione per gli ospedali di valle e per lanciare l’Iniziativa popolare legislativa per cure mediche e ospedaliere di prossimità.

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L’Ospedale Bleniese di Acquarossa (EOC)

Perché è nata l’Associazione per gli ospedali di valle? Il comitato “Pianificazione ospedaliera Così No” ha ritenuto fosse giunta l’ora di darsi un’organizzazione per poter facilitare i contatti e per rendere più trasmissibili le idee e le rivendicazioni della popolazione, rimanendo propositivi e aperti a una proficua collaborazione con le Autorità comunali e cantonali.
L’assemblea costitutiva ha votato lo statuto di quest’associazione che ha lo scopo di promuovere una medicina di prossimità sul territorio cantonale e di mantenere, in particolare nei Distretti di Leventina e di Blenio, gli ospedali che garantiscano le cure di base e di assicurare a tutta la popolazione le prestazioni adeguate e di qualità, elettive e di urgenza, in ambito stazionario e ambulatoriale.

Il comitato, “composto da un minimo di 5 a un massimo di 11 persone” è stato presto formato dal massimo consentito, infatti si è cercato di coinvolgere medici, politici e cittadini di differenti cerchie e, nel contempo, di rappresentare tutte le regioni toccate dal problema.
Nella carica di presidente è stata nominata Tiziana Mona di Ambrì, che è coadiuvata dai membri:
Sandro Bonetti, Dongio; Franco Celio, Ambrì; dr. Mariadele Christe, Mairengo; Giuliana Colombini, Dongio; dr. Moreno Guidicelli, Biasca; Devi Grassi Caratti, Faido; Gina La Mantia, Olivone; Matteo Pronzini, Bellinzona; Daniele Ryser, Novaggio e dr. Beppe Savary-Borioli, Russo.

Perché è nata l’Iniziativa popolare legislativa per cure mediche e ospedaliere di prossimità?
I risultati delle due votazioni del giugno 2016 hanno talmente ostacolato e sconvolto i piani, dicono, che le bocce sembrano proprio ferme e si teme il peggio: lo smantellamento degli ospedali di valle.
L’unica mossa che potrà portare una nuova ventata, è fare rivalsa sull’articolo costituzionale 117a sulla medicina di famiglia, approvato dal popolo nel 2014 e per il quale il Ticino non ha ancora fatto nulla, l’unico Cantone svizzero rimasto al palo.

Art. 117a Medicina di base:

  1. Nell’ambito delle loro competenze, la Confederazione e i Cantoni si adoperano a favore di una medicina di base di alta qualità accessibile a tutti. Entrambi riconoscono e promuovono la medicina di famiglia come componente fondamentale della medicina di base.
  2. La Confederazione emana prescrizioni sulla formazione e sul perfezionamento per le professioni della medicina di base, nonché sui requisiti per l’esercizio delle stesse.
  3. Essa può:
  4. partecipare all’elaborazione di basi volte a sviluppare ulteriormente e a coordinare la medicina di base;
  5. adottare misure volte a garantire la qualità delle prestazioni

Con l’iniziativa popolare legislativa per cure mediche e ospedaliere di prossimità si chiede al Gran Consiglio di varare al più presto una riforma legislativa fondata sui seguenti principi:

  1. Il Cantone, conformemente all’art.117a della Costituzione federale, assicura su tutto il territorio cantonale cure di base eque e, tramite i suoi ospedali regionali e di zona, cure acute stazionarie e ambulatoriali. Esso promuove la medicina di famiglia, le reti di cura integrate e la formazione dei medici di famiglia, segnatamente negli ospedali di zona.
  1. Gli ospedali di zona e quelli che hanno la stessa tipologia di prestazioni assicurano:

– cure stazionarie acute (pacchetto base medicina interna e  geriatria)
– un Pronto soccorso tipo B  aperto 24 ore al giorno 7 giorni su 7
– servizi ambulatoriali
– la  presenza del personale medico-sanitario necessario.

Le dimensioni dei reparti stazionari acuti devono essere tali da garantire la qualità e l’appropriatezza delle cure.

  1. Gli ospedali di zona devono pure essere centri di competenza e di formazione nell’ambito delle cure stazionarie acute e ambulatoriali, della geriatria, delle cure palliative e della riabilitazione.

Molti medici hanno aderito volentieri sia all’Associazione sia all’Iniziativa.

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L’ospedale di Faido (EOC)

Alcuni politici si sono risentiti perché i promotori non li hanno contattati, quando avrebbero potuto portare il loro contributo e appoggio. A parte il fatto che sono tuttora in tempo, si deve pur ammettere che per i promotori non era un passo automatico prendere contatto con gli schieramenti finora attivi sul fronte opposto, visto che i fautori di questa iniziativa sono gli stessi dell’iniziativa “Giù le mani dagli ospedali” e gli stessi che erano contro la modifica della legge ospedaliera nella primavera 2016.
Se davvero stavolta ci saranno comprensione e accettazione, l’obiettivo sarà più facile da raggiungere e la collaborazione partirà già dalla raccolta delle firme, lavoro impegnativo e non sempre piacevole.

Entro il 31 maggio si dovranno raccogliere almeno 7’000 firme!

Tutti gli interessati a dare un colpo di mano possono scrivere a ass.ospedalivalle@gmail.com
e chi vuole ottenere un’informazione aggiornata può far capo al sito ufficiale dell’associazione https://ospedalidivalle.wordpress.com

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L’Ospedale Malcantonese (Fond. Giuseppe Rossi)

Presentazione dell’Iniziativa popolare “per cure mediche e ospedaliere di prossimità”

Venite anche voi alla conferenza stampa organizzata dalla nostra associazione

mercoledì 29 marzo, alle ore 11.00, nella Casa Cavalier Pellanda di Biasca

per la presentazione dell’iniziativa popolare che abbiamo deciso di lanciare.

Interverranno
Prof.Dr.med Sebastiano Martinoli, primo firmatario
Marina Carobbio Guscetti, Consigliera nazionale
Dr.Moreno Guidicelli, presidente del Circolo medico Tre Valli

Introduzione e moderazione
Tiziana Mona, Presidente Associazione per gli ospedali di valle

Saranno presenti anche numerosi altri membri del gruppo promotore.
L’inizio della raccolta delle firme è previsto a partire dal prossimo 1. aprile.

In chiusura della conferenza sarà offerto un aperitivo.

Associazione per gli ospedali di valle

 

* Per contattare la nostra associazione, potete utilizzare il modulo CONTATTI